Francesco Melina
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      Dicono di lui


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       Nelle opere di Francesco Melina troviamo impressioni della realtà eseguiti a memoria, un viluppo di memorie ripercorse alla ricerca delle origini. Troviamo, anche, rappresentazioni naturalistiche, dove si dà una grande importanza all’uso espressivo del colore. [...] Dipinge quadri in cui segno e colore animano freneticamente uno spazio visionario attraversato da allarmi continui, un viluppo di memorie ripercorse alla ricerca delle origini.[...] 

      Gottardo Ortelli

       Colori, luci, armonia d'insieme, conoscenze della tavolozza pittorica sono le componenti essenziali di questo giovane artista calabrese.[...] Le tinte adoperate sono forti e ben equilibrate e rispecchiano la personalità dell'artista che è senz'altro forte. [...] Pittura descrittiva dunque questa di Melina ma densa di poesia e sentimento, trattata con proprietà di stile e scioltezza di movimento. Melina non comunica agli altri niente di difficile, ma il suo messaggio è prettamente artistico e per questo riesce a raggiungere tutti gli strati della società, anche quelli più umili.[...] 

      Lia Ciatto

       ... i suoi paesaggi desolati (che ci possono ricondurre, ora, alle esperienze di De Chirico, ora, a quelle di Dali), popolati da strani esseri e concretizzazioni cartilaginose ci conducono su quel filone fantastico molto antico che, nel nostro secolo –amante di definizioni ha preso, il nome di «surrealismo». Con queste sue opere Francesco Melina tenta un colloquio con la gente, con gli altri, che è poi la ragione vera dell'arte, e già si intravede lo spunto per un dialogo. 

      Carlo Faggi, Mostra Biblioteca Calvairate (MI), 1973

       Le figure di Melina sono ben definite e suscitano l'idea di altre realtà e d'altri spazi. Ogni segno assume il suo fantastico significato in questa continua ricerca d' una riconquista del primordiale e della schiettezza degli archetipi. 

      F.E.M., Mostra Biblioteca comunale Guastalla (MI), 1975

       ... ci troviamo di fronte ad immagini di sogno, e non possiamo esimerci dall' affermare che Francesco Melina sia un nuovo assertore ed interprete del surrealismo. Ma questo è un surrealismo tutto attuale ... 

      Sergio Barsanti, Mostra Villa Litta (MI), 1974

       La pittura di Francesco Melina ha uno spessore magmatico notevole perché associa alla tecnica creativa una capacità compositiva cromatica che imprime un movimento notevole al soggetto rappresentato. 

      Giuseppe Mascaro, Mostra Complesso Monumentale Girifalco (CZ), 2006

       Ho compreso il mito di Prometeo, quando tu "rubavi" il fuoco agli dei per darlo ai mortali. 

      Pino Vitaliano

       Attualmente Francesco Melina nelle sue opere reinventa la natura, senza copiarla ma riproducendola attraverso la memoria e dopo che la coscienza l'ha "digerita". Questa operazione mnemonica-gestuale consente all'artista di ampliare la sua visione del mondo. 

      Pagine Bianche, Gennaio 2004

       Odori forti, figure astratte alla ricerca di forme e spazi, pennellate decise, giochi di luce sapientemente formati sulla tela. 

      Edvige Vitaliano, Il Quotidiano, 1999

       Pittore dell'anima che permette un tuffo in un mare di colori. Un'esplosione di colori caldi, mediterranei che esce fuori dalle tele e continua sulle cornici, esse stesse vere e propri quadri. 

      Antonio Panzerella, Mostra complesso monumentale, 2006

       Soggetti tutti diversi, quelli espressi da Francesco, a manifestare la continua ricerca esercitata nella sua pittura e nella sua vita. 

      Lina Vacca, Il Domani Calabria, 2006

       Melina ha saputo elaborare una tecnica poetica nella sua pittura, tanto da penetrare in profondità e dare immagine alle correnti dinamiche e all'armonia strutturale delle sue opere. Il maestro ha saputo inventare e trasferire sulla tela le ricerche tematiche che aiutano a capire il modo, avvicinandolo ad un ente superiore. 

      Giuseppe Passafaro, Kalabrians, 2010

       Egli ama la natura e la descrive con lo stesso amore che ha un figlio per la propria madre: cerca di penetrare nelle pieghe più nascostae, ne mette a nudo ogni risvolto. 

      Lia Ciatto, "Essere e Divenire" - Antonlogia di pittura, Casa Editrice Alba-Ferrara, 1980
        
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